Gli inconvenienti della vita
S3 E2 | Non solo un gran bel libro di Peter Cameron, ma anche il sottotitolo del mio 2025, che per adesso parla di salassi e di fiere mancate grazie al disagio di Trenitalia.
Ciao, io sono Giulia e questa è la terza stagione della Guida Galattica per Enostappisti: la newsletter che ti aiuta a unire i puntini nell’universo vino, un paio di bottiglie / canzoni / parole / vicende random / link al mese.
Se ti hanno inoltrato questo episodio, puoi iscriverti tramite il pulsante qui sotto:
👉🏻 For all international wine friends: the Intergalactic Guide for Wine Explorers is now available! Be sure to subscribe by following this link and receive the English version of this episode - as soon as it is ready - straight to your inbox!
🚀 Non solo un gran bel libro
In Toscana non abbiamo un vero e proprio dialetto: abbiamo però un’ingente quantità di parole e detti che capiamo solo noi, e tutti i forestieri che hanno vissuto abbastanza tempo da queste parti.
Prendiamo con elasticità l’italiano e lo adattiamo alla nostra pronuncia e alla nostra cadenza, per poterlo enunciare con maggior scioltezza e comodità: così un semplice “ad averlo saputo prima…” può facilmente diventare “averlo saperlo” oppure un ancor più vernacolare “avello sapello” - categoricamente con le “e” super chiuse e un elegantissimo trascinamento delle doppie “l”.
(Non dimenticherò mai quella volta in cui, al ginnasio, la prof. di latino e greco chiamò qualcuno alla lavagna per fare l’analisi grammaticale della frase “Prof. mi sente la testa” - Traduzione in italiano: “Prof. ho mal di testa”)
Tanto bravi noi toscani a piegare la lingua al nostro sentire, per poter esprimere la potenza delle nostre doppie l (avellllo sapelllllo), tanto siamo bravi un po’ tutti col senno di poi — anzi come sono bravi un po’ tutti gli altri con noi col senno di poi.
Citando un esempio che potrebbe, come non potrebbe, essere reale:
“Facendo retromarcia ho sbattuto la fiancata della macchina contro un palo e adesso devo cambiare sportello e specchietto”
“Eh Giulia, però, stai più attenta quando guidi”
Grazie al piffero Giampietro, lo so bene che devo stare attenta, mica mi diverto ad andare in giro in tangenziale con lo sportello sfondato e lo specchietto retrovisore laterale che mi balla YMCA davanti.
Introduciamo la rubrica “Guida Galattica per Enostappisti per il sociale” ma anche “come non farsi mandare a spigare dal prossimo”: d’ora in avanti, invece di far sentire chi abbiamo di fronte ancora più scimunito di quanto non si senta già, proviamo a dare il nostro contributo diversamente.
Riprendendo l’esempio di cui sopra, vero o falso che sia. Una risposta alternativa al “Giulia stai attenta” potrebbe essere: “Giulia, ti sei schiantata in retro sfasciando sportello e specchietto? Ah, dici che quando hai parcheggiato quel palo lì non c’era? Ma è sicuramente così. Perché non ci bevi su? Ti consiglio questo vino…”
Oppure: leggi questo libro, per me è stato di grande conforto. Oppure: prova a cucinare questo piatto, è il comfort food ideale. Oppure: ascolta questo album, ha dei bassi pazzeschi. E via dicendo.
Ognuno ha la propria area di expertise, la mia non è sicuramente la cucina, o la musica (Orietta Berti in realtà è un’icona) tantomeno i libri (leggo solo macigni ultimamente, devo ancora riprendermi da La Vegetariana) – però posso provare con il vino.
Specchiarmi nel vetro liscio delle bottiglie ha sempre la capacità di riportarmi coi piedi per terra: nel riflesso verdognolo, così rassicurante, riesco sempre a guardarmi dentro, passando per il buio delle pupille, e ricondurmi sulla strada per casa.
🪐 Un vino per un inconveniente
🍾 Il Ghirada Cara Gonare di Teularju | 100% Cannonau
🦞 Momento di consumo: quando ti svegli una mattina felice dei tuoi biglietti per andare in fiera / a visitare un bel posto / a trovare qualcuno e scopri che Trenitalia ha indetto uno sciopero nazionale senza treni regionali garantiti.
🎮 Per i miei wine nerd:
Solo 6000 bottiglie per questo concentrato silente di eleganza e potenza espressiva; come intuibile, leggendo l’etichetta, questo vino è prodotto nella “Ghirada Cara Gonare”. Nella tradizione sarda la “ghirada” è una parcella di vigneto delimitata da muri o capezzagne.
Come possiamo vedere nella mappa sottostante (presa dal sito dell’azienda) la cantina ha quattro differenti “ghirada”, ciascuna con le proprie caratteristiche.
🎷 Abuelita, Hermanos Gutiérrez Spotify | YouTube
A occhi chiusi avrei chiamato un pinot nero e infatti la degustazione alla cieca non è proprio il mio mestiere; però è stato come confondere un rovescio di Sinner e uno di Alcaraz – un errore che, considerato il misto di confusione e ammirazione che deriva dall’osservazione di due fuoriclasse alle prese col gesto tecnico - giudico perdonabile.
Questo vino è sfaccettato, sorprendente, luminoso, con un eterno rimando ai funghi secchi; per distruggere qualsiasi crisma l’abbiamo abbinato a un ramen vegano con più funghi che anima. Comfort food at its finest.
☄️ Un altro vino per un inconveniente
🍾 Riesling 2021 “Petershöhle” di Weingut Seckinger | 100% Riesling
🦞 Momento di consumo: quando paghi 536€ di revisione e pensi che invece di non bere e guidare convenga bere e non guidare mai più.
🎮 Per i miei wine nerd:
Come nel caso del Cannonau di cui sopra, “Petershöhle” è il nome della parcella dove questo straordinario riesling viene coltivato. Questi due vini non condividono solo la potenza espressiva dunque, ma anche la provenienza da una specifica parcella - che per proprie caratteristiche - in questo caso parliamo di ripidi terrazzamenti su terreno arido, arenario - è l’ideale per quel vitigno.
🎷 Diamond Jubilee, Cindy Lee YouTube
Vino che riempie la bocca senza appesantirla, occupa spazio e tempo nella mente, lascia la scia: che poi ai riesling con questi idrocarburi cosa vuoi dire? Forse che vorrei essere anche io, a volte così; gentilmente coatta.
💫 ABC del vino
Dicono che l’esperienza è la migliore insegnante, difatti il mio primo capo - nella vita precedente in cui mi occupavo di commerciale estero - per spiegarmi l’odore di idrocarburi mi chiese:
“Giulia, lei ha mai frenato bruscamente in superstrada? Ecco, dopo averlo fatto riconoscerà l’idrocarburo ovunque”
E aveva proprio ragione: ancora oggi non trovo una definizione migliore per questo sentore così caratteristico, così unico nelle giuste dosi e così repellente quando in eccesso.
Ma a cosa è dovuto?
Gli idrocarburi sono dovuti a una componente aromatica che in minime percentuali può essere riscontrata in molti vitigni; in percentuali molto alte invece, nel riesling.
La componente aromatica responsabile di questi sentori si chiama “1,1,6-trimetil-1,2-diidronaftalene”, per gli amici TDN.
Questa componente è il risultato della degradazione dei carotenoidi: componenti fondamentali nelle piante, che aiutano nel processo di fotosintesi clorofilliana.
Nel degradarsi, questi carotenoidi possono (dare vita ai precursori non volatili della TDN, tali C13-norisoprenoidi, che a loro volta possono) dare vita alla TDN.
Quali sono i principali fattori a influenzare la formazione di TDN?
• L’esposizione alla luce solare (più ne abbiamo, più carotenoidi verranno prodotti)
• La maturità dell’uva (specialmente se parliamo di vendemmia tardiva, con basse rese)
• Il livello di acidità dell’uva (a maggiore acidità corrisponde maggior TDN)
• Stress idrico
• Suoli che trattengono calore facilmente
• L’età del vino (è molto più facile riscontrare questo aroma in riesling invecchiati)
E dunque, basandoci sulla teoria e sulle informazioni a nostra disposizione, come mai il nostro riesling aveva così tanti idrocarburi?
Innanzitutto l’annata, la 2021: la concentrazione di TDN può aumentare con l’età;
La provenienza geografica: con le temperature in aumento e la defogliazione che tipicamente viene messa in atto in Germania subito dopo la fioritura (per difendere le uve dall’umidità) i grappoli ricevono molto più calore e luce solare;
E questo è quello che so sugli idrocarburi che, in fin dei conti, altro non sono che un inconveniente della vita; il più delle volte mancato, grazie a una gestione attenta delle uve in vigna.
🪐 Ti sei mai chiesto come muovere i primi passi nell’esplorazione dell’universo vino senza quel tipico timore reverenziale?
Sto modellando la Guida Galattica per Enostappisti in un ciclo di serate dedicate alla scoperta del proprio gusto personale, un’introduzione al vino che non mira a formare futuri sommelier, ma bevitori coscienti: fare il primo passo e inaffiare il seme della curiosità per un approccio al vino consapevole.
🛰️ Update: sono passate due settimane dall’ultimo episodio, quindi sto ancora lavorando alla selezione dei vini e alla definizione della landing page. Devo ammettere che pensavo che questo sarebbe stato il passaggio più semplice e invece. Mi sembra tutto piuttosto in salita ma io non mollo 🫡
👉🏻 Ti andrebbe di darmi qualche consiglio o spunto per costruire questo ciclo di serate? Puoi farlo in 2 minuti (giuro) compilando il questionario che trovi aprendo questo link.
Colgo l’occasione per ringraziarvi: grazie a chi ha compilato il form, a chi mi ha scritto una mail o in DM su Instagram con commenti e suggerimenti. Siete preziosi.
🌒 Link molto belli
Un bell’articolo di Susannah Savage tradotto su Internazionale: parte con la scoperta di un vino danese in lista in un ristorante stellato per spiegare come il cambiamento climatico sta cambiando la geografia del vino.
Non ci sono potuta andare, grazie a Trenitalia, quindi vi lascio il reportage di Italian Wine Drunk Posting sulla fiera Vini Migranti a Firenze, tra sorprese, conferme e delusioni.
Seven Fifty Daily parla di viti vecchie: che legame c’è tra la qualità di un vino e l’età delle viti impiantate in vigna?
L’intreccio tra Giappone e California: ovviamente attraverso la lente del vino. Su Food & Wine.
Ma quanto è bello salvaguardare l’immensa varietà di uve che abbiamo in Italia? Qui la storia di una cantina che si è messa in testa di salvare un autoctono toscano quasi perduto: il Pugnitello.
🌍 Q&A
Avete una domanda da farmi ma non avete Substack per lasciare un commento? Vorreste un approfondimento? Oppure consigliarmi una bottiglia di vino, o una cantina da visitare? Volete semplicemente fare due chiacchiere?
📨 Inviatemi una mail, mi fa sempre super piacere!
Per questo mese è tutto: grazie mille per avermi dedicato del tempo.
Se questo episodio della Guida Galattica per Enostappisti vi è piaciuto, potreste condividerlo per far conoscere il progetto ad altre persone che potrebbero essere interessate:
Se avete commenti, dubbi o domande, sapete dove trovarmi: mi fa molto piacere parlare di qualunque questione possa venirvi in mente – qui tra i commenti, oppure su Instagram.
Ci sentiamo presto, ciao!