Ciao, io sono Giulia e questa è la Guida Galattica per Enostappisti: la newsletter che ti racconta e consiglia bottiglie di vino a cadenza tendenzialmente mensile.
🚀 Un’annosa questione
Per lavoro, ma anche per mia propria costituzione, mi chiedo spesso in che modo comunicare per far sì che le persone che ho di fronte recepiscano il messaggio che intendo trasmettere.
Di fatto, spesso mi chiedo: come possiamo avvicinare il vino alle persone? Come mai le persone hanno quasi paura a ordinare il vino al ristorante? Mi rendo conto che sono domande complesse, che non hanno una soluzione semplice o univoca.
Queste stesse domande mi hanno portato a pensare di scrivere questa newsletter: la vision è il vino, la mission renderlo comprensibile.
Quindi, a partire dalle domande iniziali, vado oltre e mi chiedo: come possiamo rendere il mondo del vino più comprensibile ai non addetti ai lavori? Come possiamo far sì che ordinare il vino al ristorante sia “facile”, o meglio, quasi intuitivo, come ordinare il cibo?
E quindi: come possiamo rendere le persone più consapevoli rispetto al proprio gusto personale e alle caratteristiche di ogni vino?
Due strade mi vengono in mente:
Ripensare il nostro codice, il nostro linguaggio settoriale, per far sì che anche i meno esperti, leggendo la descrizione di un vino, possano capire di cosa stiamo parlando. Il rischio? Il vino è una materia complessa, quindi dalla semplificazione alla banalizzazione, ahimè, il passo è breve.
Investire nella formazione: chiara, accessibile, essenziale. Ultimamente sto lavorando a un corso sull’approccio al vino, pensato per chi è affascinato da questo mondo e parte da zero, con la volontà di educare il proprio palato: è un compito abbastanza difficile; come dicevo prima, è facile incorrere nella banalizzazione.
Però credo che tra un lungo, dispendioso, impegnativo corso per sommelier e il vuoto cosmico ci sia una galassia da esplorare: in primis perché non tutti aspirano a diventare massimi conoscitori della materia o fare del vino un mestiere; in secondo luogo perché sempre più persone sono incuriosite e attratte dal mondo del vino, ma al tempo stesso sono intimorite da quell’aura di inaccessibilità che da sempre ne delinea il profilo.
👉🏻In sostanza: credo che il vino abbia bisogno di spolverare la propria immagine un po’, per così dire, mummificata e che venga data priorità all’educazione e alla demistificazione. È facile a dirsi, lo so, ma da qualche parte dobbiamo pur cominciare, no?
💡Nel mulino che vorrei il vino viene conosciuto tra i banchi di scuola, come già avviene in Francia, insieme alla geografia, alla matematica e a tutto il resto.
Sogno una generazione di italiani che crescono sapendo che vivono nel Paese con la più ampia varietà ampelografica ( = varietà di vitigni) al mondo, conoscono la differenza tra Prosecco e spumante e ordinano il vino senza timore, divertendosi a provare stili e bottiglie sempre diversi, con consapevolezza.
🪐 Un paio di bottiglie al supermercato
Continuiamo con la nostra rubrichetta dedicata agli scaffali del supermercato.
Non ho avuto modo di andare all’Esselunga, ma sono stata alla Coop spesso; girovagando tra gli scaffali ho trovato due vini interessanti: uno è una conferma, l’altro una sorpresa.
🛒 La sorpresa è il Renosu Bianco di Dettori: per chi, come me, vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, questa favolosa presenza tra gli scaffali può essere interpretata come grande sforzo nella ricerca e diffusione di cantine di qualità.
Come mai?
Perché Dettori, da anni, è tra i portabandiera dei vini sardi cosiddetti naturali ( = che limitano o azzerano l’uso di chimica in vigna e in cantina). Fino a non molto tempo fa, trovare questo tipo di vini tra gli scaffali di un supermercato era assolutamente impensabile.
Questo bianco ci piace perché ha una buona struttura - grazie a una breve macerazione sulle bucce - e un’ottima beva, rinfrescante e salina. Al naso troviamo un intenso ventaglio di aromi, che spazia dalla pesca, all’albicocca, alle erbe aromatiche.
🍽 Se siete onnivori, sappiate che questo vino va a braccetto con il pesce, sia crudo che cotto; altrimenti, potreste provarlo con un tagliere di formaggi che includa anche un pecorino, possibilmente sardo, per fare un perfetto abbinamento territoriale.
🛒 Il vino “conferma” invece è il Lagrein della cantina St.Michael Eppan, di cui conoscevo molto bene il più famoso Pinot Nero.
Questo vino nasce dalle uve di un vitigno autoctono ( = vitigno locale) dell’Alto Adige, il Lagrein; mi è piaciuto perché quando l’ho bevuto ho avuto la sensazione che ogni elemento fosse al posto giusto: si presenta come una spremuta di frutti rossi, di media struttura, con una bella acidità che rende la beva compulsiva.
🍽 Da provare con piatti a base di carne, poco elaborati: piatti troppo sostanziosi potrebbero sovrastare questo vino, che non ha una struttura imponente; per gli amici vegetariani, credo che un ragù di lenticchie, magari all’interno di una bella lasagna, possa essere un ottimo spunto per l’abbinamento.
☄️ Un paio di bottiglie online
🍇 Oggi mi sento particolarmente intraprendente, quindi vi consiglio di provare un Lambrusco e, nello specifico, il Lambrusco di Sorbara “Falistra” di Podere il Saliceto.
Anche solo il colore potrebbe incuriosirvi: probabilmente nel vostro immaginario il Lambrusco è sinonimo di un vino ruspante, poco aggraziato, dal colore molto scuro.
Invece, esistono interpreti e interpretazioni del Lambrusco degne di nota: questo vino è caratterizzato da aromi delicati di agrumi e fiori ed è terribilmente elegante, con una bollicina finissima e persistente.
🍽 Io lo abbinerei senza esitazioni a una pizza, oppure a una frittura di verdure miste.
Lo trovate sicuramente su Callmewine e su Galli Enoteca.
🍇 Ci spostiamo sulla riviera ligure e, più precisamente, ad Albenga: questa zona e la Liguria in generale, costituiscono un terreno fertile per la produzione di vini bianchi di un certo spessore. Oggi vi consiglio di provare il Pigato della cantina Rocche del Gatto.
Il Pigato è un’uva autoctona (= locale) ligure: il nome deriva dal dialetto ligure “pigau” ossia macchiato, con riferimento alla puntinatura marrone che appare sugli acini maturi.
Questo bianco subisce una breve macerazione sulle bucce, che favorisce il delineamento di un gran bel carattere, senza rendere il profilo di questo vino eccessivamente tannico ( = astringente), o sgraziato - come a volte, invece, capita.
È rinfrescante, molto sapido, da bere quando non vediamo il mare da un po’ e, giustamente, ci manca.
🍽 L’abbinamento perfetto? Qualunque cosa a patto che sia condita con del pesto: lasagne, trofie, o quello che vi piace di più. L’aromaticità del vino e del piatto vi lasceranno di stucco!
Lo trovate sicuramente su Callmewine e su Florwine.
💫 ABC del vino
Che cos’è si intende con tannicità? Cosa vuol dire che un vino è tannico?
La sensazione di tannicità può essere ricondotta all’astringenza che percepiamo - specialmente a livello di denti e gengive - quando beviamo un sorso di vino.
Un vino molto tannico è un vino che produrrà una sensazione evidente di allappamento a livello di denti e gengive; questa sensazione è comune in tanti vini rossi e nei vini bianchi che siano stati a lungo a contatto con le bucce, durante la fase di fermentazione.
💡Avete mai mangiato un carciofo crudo? Oppure un cachi poco maturo? Ecco, la sensazione è più o meno la stessa.
🌒 Letture qua e là
Come mai una bottiglia comprata direttamente dal produttore costa x volte meno che al ristorante? Ovvero, cosa si cela dietro ai rincari delle bottiglie? Munchies prova a spiegarcelo, dopo aver parlato con tre ristoratori, attraverso questo articolo.
Spuntano come funghi articoli sui traguardi raggiunti da ChatGPT/GPT4 in ambito accademico; alla fine questo mirabile pezzo d’ingegneria ha passato anche l’esame da Master Sommelier - una delle certificazioni più difficili del mondo del vino. Era solo questione di tempo, probabilmente.
Questo articolo, pubblicato da Vinography, ci propone una riflessione trasversale, questionando la natura stessa di certi esami, o generici traguardi, cui ci affidiamo per valutare le competenze: sono realmente rappresentativi della realtà, se un pezzo d’ingegneria (per quanto d’avanguardia sia) può passarli, per così dire, a occhi chiusi? Data la domanda, e l’ovvia conclusione, non sarebbe il caso di ripensare certi sistemi e certi metodi?È nato “Crate”: il primo vino senza etichetta. Interessante, specialmente per immaginare un mondo in cui l’impatto del vino - a livello ambientale - può essere drasticamente ridotto. Trovate qualche info in più a questo articolo.
La collaborazione tra il celeberrimo Champagne Dom Pérignon e Lady Gaga - iniziata nel 2021 - continua con una nuova campagna pubblicitaria: ne dà notizia Wine News a questo articolo. Mi convinceranno mai al 100%? Chissà.
🌌 Vino & Arte
Oggi non parliamo di un quadro, né di una canzone, ma di un bel progetto di riqualificazione: grazie a questo articolo di Artribune, ho scoperto che è nato a Verona il Muraless Art Hotel, composto da 94 stanze, dipinte da 50 street artist.
Quotando l’articolo: il progetto, a cura di Chiara Canali e della galleria Deodato Arte, ha trasformato l’ex Hotel Cristallo, nei pressi della zona fieristica e dell’autostrada, in un tempio della street art.
Il tema dei murales che decorano le stanze sono le eccellenze del Made in Italy. Quindi, poteva forse mancare il vino?
Vi cito qualche esempio: la stanza 106 è dedicata al Franciacorta, la 116 al Passito di Pantelleria, la 110 al Brunello di Montalcino e la 114 al Nero d’Avola.
Per questo mese è tutto: grazie mille per avermi dedicato del tempo.
Se avete commenti, dubbi o domande, sapete dove trovarmi: mi fa molto piacere confrontarmi su qualunque questione possa venirvi in mente – qui tra i commenti, oppure su Instagram.
Ci sentiamo presto, ciao!
Interessante come un prodotto come il Renosu Bianco si trovi nella GDO. Chiaramente, per una realtà come noi, avendolo avuto spesso a scaffale, comporta che non ne farà mai più comparsa, volendo proporre un'offerta commercialmente diversificata rispetto alla GDO. È un'apertura tuttavia molto interessante che chiama a sé tante, tante, considerazioni. Ottimo lavoro come sempre comunque, continua così cara ☺️