Ciao, io sono Giulia e questa è la Guida Galattica per Enostappisti: la newsletter che ti racconta e consiglia bottiglie di vino a cadenza tendenzialmente mensile.
🚀 Cominciamo
Perché una newsletter sul vino? Perché si chiama così? Durante il primo o il secondo lockdown (quello delle zone rosse, per intenderci) mi giunse una richiesta d’aiuto su Twitter:
Potevo forse rimanere indifferente? Nacque così sul mio profilo Instagram una rubrichetta quotidiana in cui consigliavo bottiglie di vino facilmente reperibili online, con abbinamento e momento di consumazione consigliato.
E poi? Poi finì il mio periodo di smart working e invece di passare un’oretta a smanettare su Canva tutte le mattine prima di iniziare a lavorare, ricominciai a prendere il treno per andare in ufficio.
Sono passati anni ormai, ma la voglia di assaggiare non è diminuita, così come la voglia di scrivere, sperimentare e assaggiare: trovo però che Instagram sia castrante rispetto alla logorrea che mi coglie quando parlo di vino e trovo anche che sia troppo legato a un’idea di velocità e istantaneità che non mi rappresenta più, e non si presta a certi tipi di comunicazione.
Questa newsletter arriverà una volta al mese e sarà lì ad aspettarti nella tua casella di posta, pronta ad essere letta quando / come / dove vorrai tu. Tutta d’un fiato o a più riprese, rispettando i tuoi ritmi.
Quindi, cosa ti puoi aspettare da questa newsletter?
Vini da acquistare: al supermercato, o in enoteche online
Mie divagazioni sul vino e ciò che gli ruota attorno
L’ABC del vino: ogni mese un termine nuovo, spiegato in maniera semplice, per approfondire il mondo del vino
Pezzi belli che mi è capitato di leggere, e altri pezzi che potrei aver scritto io
Una canzone, un film, un quadro, una serie tv, o qualunque altra opera d’arte che in qualche modo parla di vino
Bene, direi che adesso possiamo cominciare!
🪐 Un paio di bottiglie del supermercato
C’è stato un periodo della mia vita in cui ho rifuggito con ferma convinzione qualsiasi bottiglia di vino non provenisse da una manciata di enoteche di fiducia; da un po’ di tempo a questa parte invece sono sempre più incuriosita dalle logiche della grande distribuzione, e ogni volta che vado a fare la spesa spulcio tra gli scaffali per capire qual è il ciclo di vita di una bottiglia al supermercato e vedere se c’è qualcosa di potenzialmente intrigante: a volte capita.
🛒 Tipo, una sera alla Coop ho notato tra gli scaffali e successivamente comprato il Vermentino di Fattoria Sardi: devo dirti che mi ha sorpreso per l’ottimo rapporto qualità - prezzo: è un bianco immediato al naso, con sentori prevalentemente fruttati, di medio corpo, con un’acidità rinfrescante e dalla spiccata vocazione gastronomica.
Io vivo a Pisa e questo è un vino lucchese: mi sono lasciata ammaliare perché solitamente alla Coop ci sono un sacco di proposte territoriali interessanti, di fianco ai soliti nomi più noti, blasonati e tendenzialmente onnipresenti.
🌱 Io sono vegetariana, quindi lo vedrei benissimo con un tofu al curry con verdure.
Però ho mangiato carne e pesce per 28 anni della mia vita, quindi mi sento di consigliarlo anche con il pesce (tipo un’orata al cartoccio), un ramen, o una pasta sullo scoglio.
🛒 Se ci spostiamo invece all’Esselunga, ammetto che compro sempre volentieri un vino valdostano che secondo me è una bomba, e può salvarci in tutti quei momenti in cui riceviamo un invito last minute per una cena e non sappiamo proprio che pesc bottiglie pigliare: la Petit Arvine di Les Crêtes.
È incredibilmente versatile nell’abbinamento, ma la vedrei benissimo con la polenta: ai formaggi, ai funghi, o con quello che ti pare.
💡 Frequenti altri supermercati e vorresti che provassi qualche vino anche lì? Fammelo sapere rispondendo a questa email, o tramite un DM su Instagram: sono sempre felice di fare da cavia quando si tratta di vino.
☄️ Un paio di bottiglie online
🍇 Privo l’Eretico è tra i vini che più mi hanno colpito negli ultimi mesi; è un vino bianco macerato, ovvero un bianco prodotto come se fosse un rosso. Ha dunque sulle spalle un periodo di “macerazione”, in cui il mosto in fermentazione è a contatto con le bucce: da un lato la macerazione fa sì che il vino bianco abbia un colore più scuro, intenso; dall’altro fa sì che il vino sia più strutturato e che al palato abbia una presenza più ingombrante rispetto a un “normale” vino bianco - quasi fosse, per l’appunto, un vino rosso.
A base di Pallagrello bianco (uva rara, autoctona del territorio campano), è un vino audace e sfrontato: al naso alterna aromi di frutta candita a sentori speziati, con toni di miele.
È caratterizzato da un tannino deciso e da un’acidità sferzante; l’ho abbinato a una pizza farcita con crema di zucca, friarielli e noci. Mi ha svoltato la giornata, anzi no, la settimana.
Lo trovi sicuramente su Callmewine, Rollingwine e Wineyou.
🍇 Dalla Campania ci spostiamo ora in Piemonte: per Natale mi hanno regalato una bottiglia di Gattinara di Travaglini, che ho trovato assolutamente in splendida forma.
Molti di noi associano il Piemonte del vino esclusivamente alle più famose e “fortunate” Langhe, terra del Barolo, ma ci sono tante altre zone meritevoli di assaggi: in questo caso ci troviamo nella zona di Vercelli, all’interno della DOC Gattinara, e anche in questo caso il Nebbiolo la fa da padrone.
Si tratta di un vino stupendo anche solo alla vista: di un rosso rubino intenso che sfuma verso il granato. Al naso troviamo note di frutta surmatura, accompagnate da aromi di tabacco e vaniglia; al palato è di medio corpo, piazzato, con tannini succosi.
È un vino che va sicuramente a braccetto con la selvaggina, ma anche con i formaggi stagionati ed erborinati.
Lo trovi sicuramente su Callmewine e Webdivino.
💫 ABC del vino
Cominciamo proprio con la lettera A: la prima parola che mi viene in mente è “antociani”.
Ti sei mai chiest* da cosa deriva il colore del vino? Non so se ci hai mai fatto caso, ma la polpa dell’uva è trasparente. Sono infatti le bucce ad essere responsabili della colorazione del vino: più precisamente, questa è dovuta agli antociani, sostanze contenute tra buccia e polpa, che vengono liberate durante la primissima fase della vinificazione; quando gli acini vengono schiacciati, per ricavarne il mosto che andrà a fermentare, queste sostanze entrano in contatto con l’ossigeno e innescano il processo chimico che porterà alla colorazione del futuro vino.
Quindi, semplificando al massimo: più a lungo il mosto rimarrà a contatto con le bucce durante la fermentazione, più il vino sarà intensamente colorato.
🌒 Letture qua e là
Con Jason Wilson parliamo di pubblicità, rappresentazione del vino sul piccolo / grande schermo e l’impatto che questa ha sui consumatori, in una delle uscite più popolari della sua newsletter Everyday Drinking: Is White Lotus the New Sideways?
Vino e salute: c’è stato grande clamore mediatico e sdegno (in Italia, almeno) in seguito alla decisione dell’Irlanda di apporre avvertenze sanitarie riguardanti il legame tra alcool e cancro sulle etichette dei prodotti alcolici. Tommaso Ciuffoletti fa il punto della situazione e mette le cose in chiaro tramite un bel report su Intravino. Spoiler: per quanto certi incoscienti possano affermare il contrario, il vino fa male e va bevuto con moderazione.
Tempo fa ho scritto un pezzo per Decantico sul Lambrusco: sicuramente il vino che porterei con me su un’isola deserta. Se non conosci questa bandiera dell’enogastronomia emiliana, o vuoi conoscerla meglio, può essere un buon punto di partenza.
Se, come me, ami la polenta, non puoi perderti questo articolo di Triple A a tema abbinamenti con vini naturali.
🌌 Vino & Arte
Frank Sinatra, I will drink the wine
Chiudiamo con una domanda: ho pensato questa newsletter perché sia mensile. Ma tu, cosa preferiresti?
Grazie mille per avermi dedicato del tempo.
Ci sentiamo presto, ciao!
Bravissima G! Viva i preziosissimi spunti per scegliere bottiglie al supermercato e l'ABC del vino. Cheers 🥳
Ottima idea ed ottima lettura da fare. Brava Giulia ☺️ Ps. Mi pongo ovviamente contro i consigli al supermercato ma anche quella è un'ottima idea per questa newsletter. 😂