Ciao, io sono Giulia e questa è la Guida Galattica per Enostappisti: la newsletter che ti racconta e consiglia bottiglie di vino a cadenza tendenzialmente mensile.
🚀 Non avere macigni nel calice
Italo Calvino, nel suo libro Lezioni Americane, scrive: «Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore».
Quante volte abbiamo associato la bontà di una bevuta al proprio peso specifico nel bicchiere? Quanto è più intuitivo definire “buono” un vino rosso di un certo spessore, importante, voluminoso, rispetto a un vino bianco più snello, esile e beverino?
Lo confesso, nei primissimi tempi post diploma da sommelier, anche io ero una convinta rossista. Persino nei vini bianchi - mantenendo una certa coerenza - andavo necessariamente cercando struttura, corpo, vigore.
Non riuscivo a intravedere la bellezza in un rosso leggiadro come il piemontese Grignolino, in un rosato elegante e sapido, o in un bianco disimpegnato.
Poi è successo che ho scovato un libro che si chiama “Vini da scoprire. La riscossa dei vini leggeri”: l’ho comprato più per curiosità che per altro, senza alcun tipo di aspettativa.
E invece questo libro ha stravolto la mia prospettiva, sradicando tutti gli stereotipi che si erano insinuati nella mia mente di giovane appassionata; grazie a questo libro ho iniziato a scoprire il concetto di “spontanea bevibilità” e ho fatto mio il concetto di non preferire “l’accumulo alla sottrazione”: di parole vuote, di materia, di densità.
E così questo episodio sudato (in tutti i sensi) di agosto farà uno strappo alla regola, o forse più di uno, per raccontare l’essenza quattro vini leggiadri, dotati di spontanea bevibilità, per cui un sorso tira l’altro - godibili alla grande anche nell’arsura della stagione estiva.
Rinneghiamo i macigni nel calice e uniamoci alla riscossa dei vini leggeri.
🛸 Stacchetto pubblicitario
Dieci secondi di spot pubblicitario, in cui vi ricordo l’esistenza delle mie selezioni su Bacco Minore: tramite i miei link potete acquistare i vini con un 10% di sconto, pari alla mia commissione.
Shiny happy people: tre bianchi pop che parlano di leggerezza e aperitivi in terrazza
Pink is punk: tre rosé per farvi ricredere e innamorare della categoria
A little party never killed nobody: sei vini misto bianchi-rossi-frizzanti per le cene con gli amici o con chi volete; oppure semplicemente per fare scorta ✨
Sparkling Forever: quattro vini misti spumante / prosecco, perché è sempre l’ora di un calice di bollicine
Più una selezione new entry, in tema con l’argomento di questo episodio:Light Reds Up: dimentica in frigo questi rossi per un'oretta prima di aprirli e lasciati stupire dalla piacevolezza della loro veste estiva.
👉🏻 Ovviamente se voleste una selezione ad hoc per un’occasione speciale o qualunque altra evenienza, non dovreste far altro che mandarmi un DM con le vostre esigenze: al resto ci penserò io!
🪐 Quattro vini rossi leggeri
🍇 Eccoci qua con lo strappo alla regola: per questo mese non vi consiglierò vini del supermercato, ma quattro vini acquistabili online, accomunati dall’essere straordinariamente leggeri.
Apriamo le danze con il Grignolino .G di Vicara, nell’esatto momento in cui lo tiro fuori dal frigo, dopo avercelo lasciato circa un’ora.
Il corpo, la struttura, il peso di questo vino in bocca è leggerissimo; i tannini (ambasciatori dell’astringenza) sono appena appena accennati; l’acidità è rinfrescante.
Al naso c’è prevalenza di frutta rossa matura, con note di liquirizia e tabacco.
Io l’ho amato con una pizza.
Lo trovate su Tannico.
Proseguiamo il nostro viaggio rimanendo nell’Italia del nord, spostandoci in Valtellina.
Questo Rosso di Barbacàn è un vino che va dritto al punto senza troppi orpelli o inutili riempitivi: ha una trama tannica più fitta* rispetto al Grignolino, ma senza strafare.
Tanta frutta rossa, con accenni di funghi e sottobosco.
Non mi ricordo con cosa l’ho bevuto e mi capita di solito quando un vino mi rapisce: a voi le conclusioni.
Lo trovate su Tannico e su FlorWine.
*ovvero è un po’ più astringente, sensazione che ritroviamo al palato
Da una parte all’altra dell’Italia raggiungiamo il Trentino: perdonate la foto di repertorio, ma non ho avuto il piacere di stappare questa bottiglia di recente in casa.
Cosa si può dire del Teroldego “Lezèr” di Foradori? È la quintessenza di semplicità, bevibilità e leggiadria, l’errore più giusto che sia stato mai commesso sulla Terra, un dono del cielo.
Fatevi un regalo e compratene almeno 6 bottiglie.
Lo trovate su Callmewine e su Enovely.
(Amici pisani, trovate questo vino spesso e volentieri al calice alla Gallina Nera!)
Una volta l’ortica nel mio giardino è diventata talmente alta che all’inizio non riuscivamo ad estirparla: una volta terminata l’impresa ci abbiamo fatto un risotto straordinario. Ma questa è un’altra storia!
Ci abbiamo abbinato un vino dall’incredibile rapporto qualità/prezzo: il Lenòs dell’Antica Cantina Valerio Lucarelli. Rosso marchigiano snello, vellutato, in cui la frutta rossa si alterna a sentori di caffè appena accennati.
Lo trovate su Callmewine e Signorvino.
Vuoi saperne di più di corpo e struttura? Non perderti l’ABC di questo mese! 👇🏻
💫 ABC del vino
In questo episodio abbiamo parlato di vini leggeri, di bevibilità, di corpo e struttura: facciamo chiarezza.
Quando beviamo un sorso di vino e lo facciamo girare per la bocca, rimestandolo con la lingua, possiamo farci un’idea della struttura o corpo del vino.
Cosa vuol dire? Che il vino occupa uno spazio preciso ma variabile, a seconda della tipologia, all’interno della nostra bocca: ovviamente parliamo di uno spazio percepito, non reale, dato che il sorso di qualsiasi vino più o meno occupa lo stesso spazio fisico.
Fateci caso: un bianco (es: un Trebbiano toscano) non occuperà nella vostra bocca lo stesso spazio percepito di un rosso importante (come ad esempio un Amarone della Valpolicella): l’Amarone sarà molto più voluminoso.
Nello stesso modo, un rosso esile (come un Grignolino) non occuperà lo stesso spazio di un bianco macerato sulle bucce (come una Ribolla friulana, per esempio).
Questo per dire che non dobbiamo cadere nel tranello di pensare che:
vino bianco = vino leggero, beverino
vino rosso = vino strutturato, importante
Ci sono mille sfumature nel mezzo, ed è giusto così.
🌒 Link molto belli
Si parla molto ultimamente di vini dealcolati, che sicuramente gioverebbero alla salute dell’uomo. Ma qual è il loro impatto sull’ambiente? Ne parla WineMeridian.
Simone Di Vito ha chiesto a 10 produttori come sta andando questo 2023 in vigna. Spoiler: non ci sono solo brutte notizie. Trovate l’articolo su Intravino.
Come si fanno i vini rosati? Ce lo spiega TripleA.
Non solo vino bevuto: parliamo del vino per sfumare i piatti. Quale? Quanto? Come? Interessante articolo su Dissapore.
Come e quando gli chef sono diventati celebrità? Ce lo racconta il Post.
Postilla: per me è veramente interessante il ruolo marginale in tutto questo di vino e sommelier.
🌌 Vino & Arte
Era dal primo episodio che non condividevo una canzone.
Beccatevi Champagne, di Peppino di Capri.
Quanto sono boomer in una scala da uno a cinque?
Per questo mese è tutto: grazie mille per avermi dedicato del tempo.
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Ci sentiamo presto, ciao!
Uno degli episodi più belli della guida. Con me giocavi facile, visto l'amore per la tipologia trattata oggi. Se posso permettermi un paio di altri consigli a margine per questa tipologia di vino che adoro: Sbarbatello di Stefanago e Nimmezzo dei Mattaioni. Un po' di frigo e tanta vita dopo. Brava Giulia ❤️