S3 E5 | Perché ogni tanto serve mollare tutto – tranne il calice. Vini giurassici e vini che vanno controcorrente. Scelte tanto ardite quanto azzeccate. Una quantità irresponsabile di spring rolls.
Cara Giulia, capito qui dopo la tua iscrizione a “Puntarelle” (di cui ti ringrazio tantissimo ❤️) e vedo che ti farebbero piacere consigli su cosa mangiare/vedere in Islanda. Credo di aver sentito distintamente qualcuno urlare «BENVENIUTOOO!».
Cominciamo col cibo
- se ti dovesse capitare di passare da Dalvík per un’escursione in cerca delle balene (e se solo ci ripenso piango per quello che ho visto) fermati al Gisli Eirikur Helgi Kaffihûs Bakkabrædra. È un locale bellissimo che fa menù fisso solo a pranzo: un piatto di pesce, pane alla birra, tanto burro e insalata. Anche senza chiudere gli occhi posso sentirne il sapore (e magari prova anche i dolci 😉);
- a Reykjavík ti consiglio la zuppa di aragosta (che in Islanda sono scampi giganti) del Seabaron-Sægreifinn. Indimenticabile anche questa;
- altri piatti: agnello in tutte le forme, plokkfiskur (sformato di merluzzo, formaggio e patate in mille varianti), salmerino;
- special: prova lo hákarl, lo squalo fermentato, e poi dimmi cosa ne pensi (io me ne sono innamorato). In Puntarelle n. 1 c’è il link a un reel e a un articolo a tema;
- da bere: Brennivín, acquavit aromatizzata al cumino, e birra. Occhio che in Islanda gli alcolici “veri” li trovi solo nei Vínbúðin, ovvero rivenditori autorizzati di alcolici. Al supermercato no no no.
Da vedere
Qui potrei fare una lista chilometrica. Ti lascio cosa mi ha colpito di più:
- Skógafoss, Kvernufoss e la magnifica Dettifoss – cascate che ti tolgono il fiato;
- Seyðisfjörður – paesino in cui voglio passare la pensione (se mai arriverà);
- Stuðlagil – canion di basalto bello bello bello in modo assurdo;
- La penisola di Snæfellsnes – paesaggi surreali;
- Reynisfjara – la spiaggia nera più famosa;
- La vista sulle lingue del ghiacciaio Svínafellsjökull.
A parte tutto, mi ha fatto molto piacere leggerti.😎
Ciao Emanuele! Sono felicissima di ritrovarti tra gli iscritti alla newsletter e grazie di cuore per tutti i consigli, anche se mi viene il dubbio che forse avrei dovuto specificare che sono vegetariana 😂 sono curiosissima di provare la Brennivín e mi sono segnata tutte le varie impronunciabili località!
Be’, comunque non dovresti avere grossi problemi: nei menù ho visto che c’erano sempre almeno uno o due piatti vegetariani/vegani. Alla fine, seppur possa sembrare remota, in Islanda si trova di tutto anche a livello di verdura e latticini (e in media si mangia molto bene e anche molto vario).
Se ti interessa, posso lasciarti due libri per prepararti un po’ all’esperienza:
- “Un italiano in Islanda” di Roberto Luigi Pagani, utile per sfatare molti dei luoghi comuni che girano sul Paese;
- “Il pastore d’Islanda” di Gunnar Gunnarsson, romanzo breve utile per avvicinarsi all’affascinante letteratura islandese. 😉
Cara Giulia, capito qui dopo la tua iscrizione a “Puntarelle” (di cui ti ringrazio tantissimo ❤️) e vedo che ti farebbero piacere consigli su cosa mangiare/vedere in Islanda. Credo di aver sentito distintamente qualcuno urlare «BENVENIUTOOO!».
Cominciamo col cibo
- se ti dovesse capitare di passare da Dalvík per un’escursione in cerca delle balene (e se solo ci ripenso piango per quello che ho visto) fermati al Gisli Eirikur Helgi Kaffihûs Bakkabrædra. È un locale bellissimo che fa menù fisso solo a pranzo: un piatto di pesce, pane alla birra, tanto burro e insalata. Anche senza chiudere gli occhi posso sentirne il sapore (e magari prova anche i dolci 😉);
- a Reykjavík ti consiglio la zuppa di aragosta (che in Islanda sono scampi giganti) del Seabaron-Sægreifinn. Indimenticabile anche questa;
- altri piatti: agnello in tutte le forme, plokkfiskur (sformato di merluzzo, formaggio e patate in mille varianti), salmerino;
- special: prova lo hákarl, lo squalo fermentato, e poi dimmi cosa ne pensi (io me ne sono innamorato). In Puntarelle n. 1 c’è il link a un reel e a un articolo a tema;
- da bere: Brennivín, acquavit aromatizzata al cumino, e birra. Occhio che in Islanda gli alcolici “veri” li trovi solo nei Vínbúðin, ovvero rivenditori autorizzati di alcolici. Al supermercato no no no.
Da vedere
Qui potrei fare una lista chilometrica. Ti lascio cosa mi ha colpito di più:
- Skógafoss, Kvernufoss e la magnifica Dettifoss – cascate che ti tolgono il fiato;
- Seyðisfjörður – paesino in cui voglio passare la pensione (se mai arriverà);
- Stuðlagil – canion di basalto bello bello bello in modo assurdo;
- La penisola di Snæfellsnes – paesaggi surreali;
- Reynisfjara – la spiaggia nera più famosa;
- La vista sulle lingue del ghiacciaio Svínafellsjökull.
A parte tutto, mi ha fatto molto piacere leggerti.😎
Ciao Emanuele! Sono felicissima di ritrovarti tra gli iscritti alla newsletter e grazie di cuore per tutti i consigli, anche se mi viene il dubbio che forse avrei dovuto specificare che sono vegetariana 😂 sono curiosissima di provare la Brennivín e mi sono segnata tutte le varie impronunciabili località!
Oh, mannaggia. Mi mancava questo dettaglio.
Be’, comunque non dovresti avere grossi problemi: nei menù ho visto che c’erano sempre almeno uno o due piatti vegetariani/vegani. Alla fine, seppur possa sembrare remota, in Islanda si trova di tutto anche a livello di verdura e latticini (e in media si mangia molto bene e anche molto vario).
Se ti interessa, posso lasciarti due libri per prepararti un po’ all’esperienza:
- “Un italiano in Islanda” di Roberto Luigi Pagani, utile per sfatare molti dei luoghi comuni che girano sul Paese;
- “Il pastore d’Islanda” di Gunnar Gunnarsson, romanzo breve utile per avvicinarsi all’affascinante letteratura islandese. 😉
grazie mille 🙏🏻 mi intriga molto “Il pastore d’Islanda” :)