Approfondimento giusto e doveroso. Proprio questa sera a Raciò ho avuto mia nipote ed altri tre amici diciassetteni: non bevono e non sono assolutamente interessati agli alcolici. Ovviamente essendo minorenni non ne ho proposti ma, essendo la prima volta che mia nipote veniva con amici a salutarmi al locale, mi sono intrattenuto chiedendo un parere ai diretti interessati. Sto approfondendo molto la questione dei vini dealcolati e, ancor più, tutta la branchia dei "proxy", che vede prodotti secondo me davvero interessanti. Contrariamente a molti colleghi refrattari sto pensando di inserire qualche bevanda di questo tipo in carta perché: 1. Non voglio sentirmi troppo boomer 😁 2. Commercialmente parlando è bene capire che i consumi in genere stanno mutando radicalmente. 3. Veniamo da una gravidanza quindi proporre qualcosa che possa ricordare il vino o, socialmente, garantire una beva similare anche a chi non beve Alcolici per i motivi più disparati è cosa buona e giusta. PS. Scusa la lunghezza del commento ma l' argomento mi sta prendendo molto ultimamente 😁❤️
È sempre bello confrontarsi su questi temi, grazie mille del commento ❤️
Che dire, mi trovo d'accordo su tutta la linea: trovo che sia sciocco (e poco lungimirante) resistere al cambiamento. Perché giudicare il consumo di un vino diverso, oppure opporsi "per partito preso"? Certo, non credo che questo tipo di bevanda risolverà i problemi di consumo che attanagliano il vino, ma se fosse banalmente un problema di offerta, l'avremmo già risolto. Ci aspettano anni di grandi sfide, in cui dovremo produrre, parlare, vendere il vino diversamente. Mostrarsi in qualunque modo aperti al futuro secondo me è già tanto.
Un abbraccio caro e attendo la Newsletter di Raciò!
Approfondimento giusto e doveroso. Proprio questa sera a Raciò ho avuto mia nipote ed altri tre amici diciassetteni: non bevono e non sono assolutamente interessati agli alcolici. Ovviamente essendo minorenni non ne ho proposti ma, essendo la prima volta che mia nipote veniva con amici a salutarmi al locale, mi sono intrattenuto chiedendo un parere ai diretti interessati. Sto approfondendo molto la questione dei vini dealcolati e, ancor più, tutta la branchia dei "proxy", che vede prodotti secondo me davvero interessanti. Contrariamente a molti colleghi refrattari sto pensando di inserire qualche bevanda di questo tipo in carta perché: 1. Non voglio sentirmi troppo boomer 😁 2. Commercialmente parlando è bene capire che i consumi in genere stanno mutando radicalmente. 3. Veniamo da una gravidanza quindi proporre qualcosa che possa ricordare il vino o, socialmente, garantire una beva similare anche a chi non beve Alcolici per i motivi più disparati è cosa buona e giusta. PS. Scusa la lunghezza del commento ma l' argomento mi sta prendendo molto ultimamente 😁❤️
È sempre bello confrontarsi su questi temi, grazie mille del commento ❤️
Che dire, mi trovo d'accordo su tutta la linea: trovo che sia sciocco (e poco lungimirante) resistere al cambiamento. Perché giudicare il consumo di un vino diverso, oppure opporsi "per partito preso"? Certo, non credo che questo tipo di bevanda risolverà i problemi di consumo che attanagliano il vino, ma se fosse banalmente un problema di offerta, l'avremmo già risolto. Ci aspettano anni di grandi sfide, in cui dovremo produrre, parlare, vendere il vino diversamente. Mostrarsi in qualunque modo aperti al futuro secondo me è già tanto.
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