Ciao, io sono Giulia e questa è la Guida Galattica per Enostappisti: la newsletter che ti racconta e consiglia bottiglie di vino a cadenza tendenzialmente mensile.
🚀 Chiamiamo le cose col proprio nome
E tu? Di che bollicina sei? 😜
Assolutismi, dogmi e burocrazia del gusto (semi-cit Tipicamente Wine Club) a parte, chi mi conosce (o comunque mi segue su Instagram) sa bene che il vino che porterei su un’isola deserta è un Lambrusco.
In tempi non sospetti ho dedicato al Lambrusco e alla sua intrinseca molteplicità un’ode profusa che si chiama Il Lambrusco non esiste: vi consiglio la lettura giusto per capire il livello della mia ossessione e approcciarvi a questa variopinta bollicina con le nozioni base.
Mario Soldati, nel suo celeberrimo Vino al Vino, definì il Lambrusco “Umile Champagne dell’Emilia Romagna”.
Come scrivevo nella mia stessa ode, sebbene riconosca l’intento nobile di questa pratica, non posso fare a meno di dissentire: a me non piace nobilitare per contrapposizione, preferisco tenere le cose distinte e tessere le lodi del molteplice Lambrusco per quello che è, non per quello che potrebbe ricordare, imitare, o quello che potrebbe giovargli in termini di immagine.
Parliamo mai di Barolo accostandolo al Brunello? Appunto.
Accosto Lambrusco e Champagne in questo episodio non perché voglia confrontare i due vini dal punto di vista organolettico (il titolo di questo episodio era volutamente fuorviante) ma perché amo queste due bollicine come amo le mie nonne: pur essendo due entità molto diverse tra loro - agli antipodi per certi versi - le amo con la medesima intensità.
Accosto invece queste bollicine per sfatare due miti, ahimé, ancora diffusi:
non dobbiamo spendere una fortuna per accaparrarci una buona bottiglia di Champagne
dovreste decisamente spendere più di 10€ per provare un ottimo Lambrusco
Just saying.
Adesso iniziamo la nostra rassegna!
🛸 Stacchetto pubblicitario
Dieci secondi di spot pubblicitario, in cui vi ricordo l’esistenza delle mie selezioni su Bacco Minore: tramite i miei link potete acquistare i vini con un 10% di sconto, pari alla mia commissione.
Shiny happy people: tre bianchi pop che parlano di spensieratezza e aperitivi in terrazza
Pink is punk: tre rosé per farvi ricredere e innamorare della categoria
A little party never killed nobody: sei vini misto bianchi-rossi-frizzanti per le cene con gli amici o con chi volete; oppure semplicemente per fare scorta ✨
Sparkling Forever: quattro vini misti spumante / prosecco, perché è sempre l’ora di un calice di bollicine
Light Reds Up: dimentica in frigo questi rossi per un'oretta prima di aprirli e lasciati stupire dalla piacevolezza della loro veste leggiadra.
👉🏻 Ovviamente se voleste una selezione ad hoc per un’occasione speciale o qualunque altra evenienza, non dovreste far altro che mandarmi un DM con le vostre esigenze: al resto ci penserò io!
🪐 Un paio di bottiglie al supermercato
Visto che parliamo di Champagne e Lambrusco, rimaniamo in tema bollicine.
Vi dirò, in tutta onestà: mi ha attirato l’etichetta. E, considerato che ho comprato questo vino alla Coop, direi che la cantina ha raggiunto il principale obiettivo di chi si posiziona nel mare magnum che è la grande distribuzione: saltare all’occhio mentre stiamo girovagando tra gli scaffali. Facendo qualche ricerca online, ho scoperto che è dedicata alla figlia.
🛒 Marketing a parte, è una bollicina aggraziata, mai invadente: se la gioca bene sia come vino da aperitivo che a tutto pasto, con piatti semplici e poco elaborati.
Questo invece l’ho comprato perché era accanto alla bottiglia di cui vi ho appena parlato. È importante avere gli amici giusti!
Contadi Castaldi è probabilmente il brand più pop - che strizza l’occhio ai più giovani - di un grande gruppo, Terra Moretti. Per capire come mai, basta dare una sbirciata al sito, al profilo Instagram oppure Tik Tok.
🛒 Questa bollicina, piuttosto che in aperitivo, la vedrei bene con piatti più sostanziosi, idealmente a base di pesce.
☄️ Un paio di bottiglie online
C’è qualcosa nel lontano ricordo del dolciastro che sfuma in amaricante del Lambrusco che mi fa venire in mente l’Avvelenata di Guccini: ma se io avessi previsto tutto questo, date cause e pretesto, le attuali conclusioni, credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei prodotto Lambrusco?
Mi piace pensare di sì, il senso di queste bollicine sta proprio lì: in un inevitabile e rustico brio, nel delineare un vino che non può essere altro che fedele alla terra, ma soprattutto all’animo e all’indole della terra da cui proviene.
🍇 Naso di pompelmo, fiori, crosta di pane, è rinfrescante e sgrassante quanto basta da renderlo perfetto con quello che volete voi. Da consumarsi rigorosamente in compagnia di amici.
(Sicuramente fuori dai canoni “classici” del vitigno per come è storicamente inteso, altrettanto sicuramente dentro ai miei).
Il rapporto qualità-prezzo di questo vino è commovente: lo trovate su Galli Enoteca, Tannico, ma anche Rolling Wine.
Due malattie diverse, per lo stesso risultato: da un lato il frutto dello svilimento e del fraintendimento - anche se il vento comincia a essere favorevole; dall’altro, l’effetto di un’eccessiva santificazione: se noi comuni mortali compriamo poco lambrusco perché ci sembra troppo cheap, compriamo poco Champagne perché ci sembra troppo cool.
Oppure lo compriamo pure, lo Champagne, ma lo teniamo lì: per l’occasione giusta, la laurea, un altro dannato capodanno, l’agognata pensione, i diciott’anni della figlia, il matrimonio della nipote.
Io mi trovo più in linea con chi una volta disse che lo Champagne è perfetto a colazione, pranzo e cena. Piacere universale, senza tempo.
🍇 Naso floreale, con note di mela e accenni lievi di frutta candita e crosta di pane. Bollicina elegante, fine, persistente.
Ricordate: dopo una certa soglia di prezzo, non state più pagando per il vino contenuto nella bottiglia, ma per l’etichetta (ovvero il brand) attaccata su di essa.
Trovate questo Champagne dal prezzo assolutamente ragionevole su Callmewine, ma anche sul sito dell’azienda stessa.
💫 ABC del vino
Piccolo reminder: nei primi episodi abbiamo parlato di tannicità, freschezza, morbidezza, sapidità e corpo (o struttura): termini fondamentali per iniziare a districarsi nel mondo delle conversazioni attorno al vino.
Oggi, dato che siamo in tema bollicine, facciamo chiarezza su due metodi più famosi utilizzati per produrle, ovvero: metodo “classico” o “champenoise” e metodo “martinotti” o “charmat”.
Facciamo un passo indietro: come si formano le bolle nel vino?
Nella stragrande maggioranza dei casi, a un vino “fermo” vengono addizionati lieviti e zuccheri per far partire una (seconda) fermentazione. Il luogo fisico in cui avviene questa seconda fermentazione determina la diramazione metodologica di cui sopra.
Metodo Classico = la rifermentazione avviene in bottiglia
Metodo Martinotti = la rifermentazione avviene in autoclave
Generalizzando e semplificando al massimo, con il metodo Classico otteniamo tendenzialmente una bollicina più fine, con vini che virano verso la cremosità; viceversa, con il metodo Martinotti otteniamo una bollicina un po’ più grossolana, con vini dal profilo assai più fresco e fragrante.
🌒 Link molto belli
I 10 vini che hanno cambiato la percezione del vino italiano nel mondo. Ah, ovviamente c’è anche un Lambrusco, ne avevamo parlato trasversalmente in questo episodio qua.
A costo di diventare ripetitiva, non posso non citare la nuova Lettera a me stesso da giovane, dalla rubrica omonima curata da Jacopo Manni su Intravino. Scritta da Piero Riccardi. Vi farà emozionare.
Apparentemente tutto ciò che Taylor Swift fa o anche solo tocca diventa oro: Wine Spectator ci dice com’è successo anche nel vino.
Vi siete mai chiesti quanti grappoli ci vogliono per produrre una bottiglia di vino? Sicuramente sono coinvolte più variabili di quante possiate pensare
#MeToo e il vino: le cose vanno meglio? Penso che possiate immaginare la risposta. A questo link parliamo dei risultati (poco incoraggianti) di un sondaggio condotto in UK.
🌌 Vino & Arte
Una news diversa dal solito: la cantina Drusian in Valdobbiadene ha deciso di realizzare 400 bottiglie speciali, in collaborazione con la cooperativa sociale “Ali”, anch’essa di Valdobbiadene.
Le etichette sono state disegnate dagli stessi ragazzi della cooperativa, e rappresentano la loro idea di socialità.
Qui la notizia di WineNews.
Per questo mese - e per questo anno - è tutto: grazie mille per avermi dedicato del tempo.
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Se avete commenti, dubbi o domande, sapete dove trovarmi: mi fa molto piacere confrontarmi su qualunque questione possa venirvi in mente – qui tra i commenti, oppure su Instagram.
Ci sentiamo presto, intanto buone feste, ciao!
Il Lambruschino che hai omaggiato nella newsletter è veramente bellino. Lo bevvi a Lucca se non ricordo male 🤣 Ottima come sempre, buone feste in attesa del primo episodio del 2024. Seguirò IG per scoprire cosa hai scelto per i vari pasti delle feste. 😊